mercoledì 4 gennaio 2012

Pensioni e lavoro, dismissioni, liberalizzazioni: ecco il maxi-emendamento


ROMA. Approvazione definitiva della legge di stabilità con il maxi-emendamento anti-crisi entro sabato. La nuova impennata dello spread, l'ulteriore crollo dei mercati e l'appello del capo dello Stato a fare presto hanno costretto maggioranza e opposizione a trovare in poche ore un'intesa bipartisan su un una chiusura in tempi rapidissimi della sessione di bilancio in Parlamento. Dopo il pressing mattutino delle opposizioni al Senato, reso pubblico da Anna Finocchiaro (Pd), per una veloce approvazione del maxi-emendamento, la giornata si è snodata attorno a una trattativa lampo tra i due schieramenti.
Trattativa culminata con le convocazioni straordinarie delle conferenze dei capigruppo a Palazzo Madama e a Montecitorio che di fatto hanno chiuso l'accordo. Tanto è vero che i presidenti dei due rami del Parlamento, Renato Schifani e Gianfranco Fini, hanno subito annunciato il via libera del Senato entro domani mattina e il disco verde definitivo per sabato della Camera, che ieri ha approvato anche l'assestamento di bilancio.
 
Contemporaneamente maggioranza e opposizioni hanno ritirato quasi tutti gli emendamenti presentati in commissione Bilancio a Palazzo Madama, dove nel pomeriggio sono approdati gli emendamenti del Governo, a cominciare da quello più atteso che traduce in misure operative le priorità 'anti-crisi' indicate nella lettera di intenti inviata alla Ue. A depositare e illustrare il maxi-emendamento è stato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti in persona. Ai tre correttivi del Governo se ne sono aggiunti altrettanti del relatore, Massimo Garavaglia (Lega).
Tra le novità dell'ultima ora spiccano il nuovo patto di stabilità interno, proposto dal relatore, e l'abbattimento del debito pro-capite degli enti locali previsto dal maxi-emendamento (si veda pagina 21). Con la modifica al patto viene recepita e ripartito il gettito della Robin tax destinato ad attenuare l'impatto della manovra di ferragosto sui conti dei Comuni.
Il Governo per disinnescare la protesta dei benzinai ha anche reso strutturale la deduzione forfettaria Ires per i gestori dei distributori di carburante. Con un altro emendamento, il direttore dell'Agenzia delle Dogane già dal 2012 potrà aumentare l'accisa sui carburanti per garantire i 65 milioni destinati a finanziare la ripresa della riscossione agevolata (sconto del 40% sui tributi dovuti senza sanzioni e interessi) nelle aree terremotate dell'Abruzzo.
Prevista, poi, la proroga di tre anni del fondo di credito per i nuovi nati o adottati: le famiglie potranno contare su tassi agevolati fino al 2014. Nel capitolo dismissioni, dove si rilancia la costituzione della società di investimento targata Tesoro (si veda pagina 20), trova posto la vendita dei terreni agricoli con corsia preferenziale per i giovani agricoltori.
Nel maxi-emendamento confermati gli annunciati capitoli di intervento: pensionamento a 67 anni per tutti i lavoratori dal 2026, liberalizzazioni dei servizi pubblici locali e riforma delle professioni, semplificazioni sul collegio sindacale, de-certificazione, misure sul lavoro (esclusi i licenziamenti per motivi economici), accelerazione delle infrastrutture e giustizia civile. Torna la certificazione, almeno sulla carta, dei crediti vantati con le Pa locali. Confermata la mobilità obbligatoria biennale per gli statali in sovrannumero (indennità dell'80% dello stipendio).
Il relatore, infine, ha previsto la modifica del riparto delle entrate derivanti dall'asta per le frequenze. Una quota, pari a 750 milioni, andrà a coprire le esigenze di spesa di ministero della Difesa, Interno, Guardia di Finanza, edifici scolastici, difesa del suolo, fondo di garanzia. Ridotti anche i tagli all'editoria: i contributi sono pari a 19,55 milioni di euro nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,902 milioni nel 2014.
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